Angelo Zanella
Lovere (BG), 1960
La pittura di Angelo Zanella si popola di animali dal volto umano, dallo sguardo penetrante che sembra voler cogliere i pensieri più profondi, l'animo di chi li sta osservando. I suoi animali si distinguono profondamente da quelli raffigurati nei bestiari medievali, scolpiti nei capitelli delle chiese romaniche, veicolo di significati teologici, morali o filosofici o maschere apotropaiche. Gli animali di Zanella sono portatori solamente della loro anima, non sono figure mitologiche o immaginarie, solamente se stessi, come fossero raffigurati in momenti di intimità, colti con la precisione nella definizione delle forme di un'occhio fotografico, a volte leggermente voyeuristico. La pennellata insiste sulle rugosità della pelle della scimmia, sugli avvallamenti della corazza dei rinoceronti con toni chiaroscurali sorprendentemente delicati e precisi, che sfumano dal bianco al nero. La sua è una rappresentazione naturalistica della realtà emotiva viva e vibrante di questi animali, talmente realistica da lasciare nel dubbio la nostra percezione.
Inizialmente sconvolto dal realismo di questi ritratti pittorici di scimmie, rinoceronti, elefanti, lemuri pantere, tigri, galli, il nostro occhio si sente, in seguito, catturato dallo sguardo di questi animali, talvolta ammiccanti, a volte imponenti, altre volte seri e dall'aria inquisitoria, di chi si sta ponendo degli interrogativi se si sente osservato...oppure dei quesiti esistenziali, proprio come fanno gli esseri umani. Allora quelli dipinti da Zanella sono animali che esprimono sentimenti umani, le loro espressioni sono intime, coinvolgenti, calde. Quello dell'artista è un bestiario fortemente antropomorfo, dove ad emergere è l'anima, il soffio dell'energia vitale e, con esso, le emozioni più profonde. Dopo essersi diplomato all'Accademia di Belle Arti di Brera di Milano, dagli anni '80 Zanella ha esposto in importanti spazi pubblici e istituzioni museali a livello sia nazionale che internazionale. La sua produzione spazia dai primi lavori, ispirati alle esperienze legate alla pittura informale, fino alle opere dove la gamma cromatica rarefatta lascia spazio alla qualità pittorica e materica delle pennellate