Senza titolo
2020
acrilico su tavola
75 x 75 cm
SENZA TITOLO
Senza abbandonare il suo stile ironico e spesso irriverente, Massimo Caccia ci restituisce una versione del tutto inaspettata della Vittoria alata: essa, tenuta tra le mani di un apparentemente innocuo King Kong, è prigioniera di uno dei personaggi dell’artista. La sua visione del mondo e la sua stessa poetica si riversano, quindi, in
quest’opera quasi favolistica.
Massimo Caccia (Desio, 1970) si diploma in pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera nel 1992 e a partire dal 1995 avvia la sua attività espositiva presentando la sua ricerca in importanti mostre personali e collettive. Come ci trovassimo di fronte ad una raccolta di contemporanee favole di Esopo, l’artista è capace di svelare
le debolezze, i desideri, le paure e le speranze dell’intera umanità, ricorrendo alla delicata metafora del mondo animale. Il carattere situazionale delle sue opere presenta spesso oggetti, indispensabili per le scene rappresentate, spostati rispetto al campo visuale: questo stratagemma, che coinvolge spesso anche gli animali
protagonisti, sottolinea e trasmette l’impossibilità di comprendere appieno le situazioni della vita, spesso complesse e intricate, inattese e sorprendenti.