Guido Sarti

Guido Sarti


La pittura di Guido Sarti (Firenze, 1993) riduce una fugace impressione visiva tratta dallo svolgersi della vita quotidiana all’essenzialità di una commistione di pennellate nette e definite che sanno cogliere i tratti salienti di una forma, la sua conformazione nello spazio della rappresentazione, unitamente alla suggestione empatica data dalle condizioni di luce in cui la scena si svolge. Nella sua arte la volontà della grande stagione astratta dell’arte dei primi anni del XX secolo di conferire un ordine logico e razionale alle immagini colte dalla realtà viene mediata dall’immediato naturalismo di ciò che viene rappresentato, come vuole la tradizione della Scuola di Euston Road, in particolare dell’arte di Euan Uglow. Allo stesso modo, Sarti ritrova le conformazioni geometriche generate casualmente dall’occhio estrapolando dall’ombra le gradazioni chiaroscurali di un colore che, con rapidi e sapienti tocchi, delinea il profilo delle sedie, delle vetrate, degli alberi di una caffetteria, oppure l’anatomia di un corpo. I punti di luminosità sono definiti con campiture cromatiche che interagiscono tra loro in senso ottico per fare emergere le parti in luce dal buio e creare la tridimensionalità, così come il diramarsi di una luce soffusa del faro di un’automobile. Le visioni fuggevoli di Sarti sono avvolte da un’atmosfera surreale alla Hopper, sospesa e rarefatta, dominata da una commistione di situazioni reali e colte dall’immaginario onirico dell’artista che si fondono nel tempo e nello spazio. All’interno di una cucina, mentre si svolgono normali mansioni, pesci rossi fluttuano nel vuoto e mani gesticolano su un tavolo, sipari dalle azzardate geometrie si calano all’improvviso per suggerirci che dietro la realtà tangibile che noi percepiamo con i sensi, ne esiste una soffusa, immersiva, generata dall’improvviso scatenarsi dei ricordi stratificati nella nostra mente di fronte ad una visione come quelle che Sarti estrapola dal frastuono comunicativo della società contemporanea. Laureatosi in Visual Communication presso L’Accademia Italiana “Arte, Moda e Design” di Firenze nel 2014, nel 2018 è finalista del Premio EneganArt, in occasione del quale espone presso la Fortezza da Basso di Firenze. Nel 2019 è finalista del Premio Nocivelli ed espone presso la Chiesa della Disciplina di Verolanuova (Bs). È presente ad importanti rassegne di arte contemporanea, tra le quali Wop Art a Lugano e Art Verona.